QUASI UNA SETTIMANA DOPO

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Quasi una settimana dopo riesco finalmente a scriverne, è stata un’esperienza a dir poco stravolgente, magica, di pura esplosione di vita, amore, passione, amicizie ritrovate, il tutto in una cornice magica, l’Elba è meravigliosa.

Il seminario nazionale Jazz a Marciana Marina, un anno fa quando ho deciso di cominciare a prendere lezioni di canto non avrei mai pensato di finire in un seminario Jazz con degli insegnanti professionisti. Mi si è aperto un mondo, il mondo della musica, il mondo degli accordi, delle scale, del DU, DA, DE, DI … DWIII.

Che esperienza, i concerti tutte le sere, i pianti, il bagno al mare appena si può e via di corsa che poi bisogna cantare, l’ansia ogni giorno per la performance serale, ma non ci si può rilassare perchè il giorno dopo si ricomincia da capo. Studio, risate e amore.

Amore vero, ecco cosa ho respirato in questa settimana, Amore per la musica, amore per l’insegnamento, amore per i tuoi compagni di viaggio, Amore in generale. Tutti pronti ad aiutare il tuo “collega” e tutti pronti ad applaudirsi a vicenda.

Non ringrazierò mai abbastanza chi mi ha permesso di vivere questa esperienza, a partire dalla mia Paola Milzani, senza la quale non sarebbe stato possibile nulla, grazie ai musicisti ed insegnanti meravigliosi e pazienti. Professionisti con la P maiuscola.

E grazie ai miei compagni di viaggio, senza i quali non sarebbe stata la stessa cosa, grazie per avermi accolta nel gruppo come se ne facessi parte da sempre. Ho scoperto delle persone a dir poco meravigliose, speciali e anche un po’ pazze.

Infine grazie a mio Marito per il supporto e la comprensione, e l’infinita pazienza ed anche alla mia mamma babysitter.

Infinitamente Grazie ed infinitamente Grata.

La vita è meravigliosa, se la vivi pienamente.

.PERCHE’ NO?!?.

Alcuni mi hanno chiesto di ricominciare ad aggiornare il Blog, qualcuno che conosco ed in realtà, alcuni che non conosco, fa piacere.

Non che dicessi o scrivessi cose particolari, un po’ di pensieri che mi escono qui e lì. Ho smesso per questioni di tempistiche, le mie figlie mi portano via molto tempo e la quotidianità è bastarda in questo senso, il COVID ci ha messo del suo e così eccoci qui.

In realtà non ho mai smesso di scrivere, non posso smettere di scrivere. Mi aiuta a liberare la mente, a distinguere i pensieri, a mettere in ordine. Credo di avere una testa così incasinata da averne proprio bisogno fisico. Chissà, forse un giorno pubblicherò quei pensieri, per ora vorrei tenerli per me. Non sono ancora pronta a condividere tutta me.

Però potrei ricominciare a condividere qualche attimo di vita, qualche domanda di senso.

Oppure non lo so, potrei dedicarmi ad un argomento specifico, ma non ho conoscenza particolare di qualcosa, potrei parlare di musica, dell’essere madre, di essere donna e moglie, di cibo, di moda o di qualsivoglia cosa.

ci penserò.

Per ora cambio look. Ma Stay Tuned.

Visto le richieste tornerò.

Metro

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Cavolo, l’altro giorno ero sulla metro, e così guardando di qui e guardando lì ho capito:

La metro è la metafora perfetta della vita. Persone che partono con te, persone che salgono a metá, persone che sono partite ma che subito scendono, persone che sono scese ma che poi risalgono, persone che non sono salite più, persone che alla fine scendono con te al capolinea. Poche ma buone eh.

Ma poi di quelle Persone alcuni salgono e non si accorgono nemmeno di salire, altri li devi aiutare a salire ed altri salgono ma non distolgono mai lo sguardo dal cellulare, perdendosi tutto quello che c’è intorno. Anche se a volte intorno c’è solo il buio. Non importa.

Insomma mi rendo conto che è fine. Ma secondo me è proprio così.

MOOD

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Spingersi al limite
Non pensare sia impossibile
Camminare sulle immagini
E sentirci un po’ più liberi
E se si può tremare e perdersi
È per cercare un’altra via nell’anima

E tu sempre
Ogni istante
Vivi sempre, ogni istante, ogni istante
Vivi sempre ogni istante
Vivi sempre ogni istante
Vivi sempre ogni istante
Vivi sempre ogni istante
(Per trovare un’altra via) nell’anima

  • SCEGLIERE CHE CI SIA LUCE NEL DISORDINE
  • SPINGERSI AL LIMITE, NON PENSARE SIA IMPOSSIBILE
  • SORRIDERE A QUELLO CHE NON SI SA COMPRENDERE
  • QUESTA VITA TU VUOI VIVERLA

QUESTO DEVE ESSERE IL MOOD

 

DEVI

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A 3 anni devi andare alla scuola materna;

A 6 anni devi andare a scuola;

E da lì devi sempre andare a scuola. Fino a 18 anni. giusto o sbagliato che si voglia eh.

E nel frattempo devi crescere, devi andare a messa, devi fare i compiti, devi aiutare la mamma, il fratello, la sorella, il papà, lo zio.

Insomma alla fine la prima scelta la fai a 19 anni. Università o no?

Certo che si, che tipo sei se non vai? Insomma Devi andare. Nel frattempo DEVI anche trovarti un lavoro, non ci si può far mantenere sempre eh, devi studiare.

25 anni, un quarto di secolo di DEVI.

Forse quindi ora di può decidere?

25 ANNI? Ma se matta non sei fidanzata? DEVI fidanzarti cominci a invecchiare, devi sposarti, avere figli insomma devi responsabilizzarti.

Una vita di DEVI insomma, quindi io mi chiedo, è giusto vivere in completa balia di tutti questi devi imposti dalla società? Imposti da chissachì e chissachecosa, in fondo chi l’ha detto che DEVO? Alla fine moriamo tutti comunque eh, non pensate che chi ha obbedito a tutti i “DEVI” di questo mondo abbia salva la vita.

Io non sono molto devota ai DEVI, e credo proprio rovinino le persone. I rapporti. Creino brutti pensieri. “Guarda “quella” alla sua età, ma si può?”,

Da mia nonna potevo accettarlo ma oggigiorno non credo.

In fondo sono sempre stata una testarda che andava contro corrente.

Quindi, IO, mi dispiace, MA NON DEVO PROPRIO.

 

I MIEI PRIMI 30 ANNI

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30

I miei primi 30 anni.

Cioè, io ho 30 anni. Realizzazione? Non ancora, assolutamente, non esiste. Comprendo ora l’incredulità di chi effettivamente già li ha. Insomma 30 anni facevano un po’ paura eh. Ma eccomi qui. 30 anni.

Che cavolo, credo lo dirò tante di quelle volte. Insomma io non riesco proprio a capacitarmene.

30 ANNI DI RICORDI. Qui cominciano a sbiadire eh..

Non mi va.

Io voglio ricordare per sempre certe cose.

Il polpettone dell’asilo. Io non voglio dimenticarmelo mai. Insomma come Marina nessuno mai. I bambini che bevevano il latte a pranzo all’asilo, io non li capivo, non li capisco nemmeno ora ma io mi ricordo che non li capivo.

Il gioco delle ruote. Insomma bambini che rincorrono bambine per baciarle. E le bambine che scappano nelle ruote per non farsi baciare. Fantastico.

La tarantella. L’amicizia della tarantella che ancora dura. Fantastica la tarantella.

Le domande nella casetta e la tua prima amichetta. Ancora oggi, tra le altre cose, amica tua.

La Scuola, WOW. 15 anni di scuola.

Le elementari e le sue liste. “Fammi la lista delle più belle della classe”, “Dei più simpatici”, “Chi ti piace?” “MI VIENI INSIEME?” SI NO BO FORSE FAI UNA CROCETTA.” Quanto è stato bello? INCREDIBILE. Primi regalini, Prime discussioni… “Non mi hai dato la mano ad uscire. Non sono più tua amica”

Le medie ed i cambiamenti. “Cavolo a lei sono venute le sue cose… WOW” Ingenuità al limite, per carità tenetevele! …. “Oggi andiamo in oratorio, però a lei non lo diciamo dai” …. “Credo dovrei mettere il reggiseno mamma!” AHIA AHIA… “SI SONO BECCATI…” Vi prego io non ce la posso fare… ” QUEI DUE SI SONO BECCATI ” Mi fa morire. Voce del verbo??? ADDIO MONDO.

IL ROBINSON E BENVENUTI ADOLESCENTI. Il primo bacio ed i primi fidanzati. “Ti va una storia aperta?” Ma davvero? Aperta????? Le serate Horror e L’Antica Segheria. Nient’altro aveva importanza.

Le Superiori e “chi è più bullo”. Si perché i bulli c’erano già allora, ma ce la si faceva giù e punto e a capo. Il giorno dopo eri un bullo pure tu. Le Sigarette e le gite. Le risate, le amicizie, le prime responsabilità. IL PULLMAN, S.FIRMINO (Nonché giorno del mio compleanno), Amici uscite e ancora uscite, LE PRIGIONI E LA SVEGLIA. Ancora rido a pensarci.

VASCO, LA PANCHINA, LA FONTANA. Cioè monumenti storici ormai sepolti, insieme alla mia adolescenza del resto. IL FLORIDA, IL NINO LOCO. Discussioni infinite con mia madre e con mio padre. IL VIAGGIO A LONDRA, per imparare l’inglese… che poi tutto ho imparato tranne quello insomma.

CHE VITA. CHE MERAVIGLIA.

E Poi l’Università, il fidanzato e la serietà. Persone intercambiabili e persone con la P maiuscola. I PIRLI con la tua fidata compagna di corso. Lei si è laureata. IO NO MA BENE LO STESSO.

Il corso per gli asili e la maturità, altre persone, altra ricchezza. E non.

ERRORI. SBAGLI. BUIO. CADUTE LIBERE E VITE STRAVOLTE. VORTICI ASSURDI IN CUI FORGI TE STESSO. IN CUI TI PLASMI. IN CUI NASCONO RAPPORTI SULLA DISTRUZIONE DI ALTRI. RAPPORTI VERI E DURATURI E RAPPORTI FALSI E DISTRUTTIVI.

PAMELA. Mai dimenticherò il tuo aiuto. La tua compagnia mentre mi sentivo la persona più sola del mondo. I tuoi baci e le tue fusa. LA MIA FANTASTICA COMPAGNA DI VITA.

LA MUSICA, IL GRUPPO. Passioni legami e giochi di potere. CANTARE E RIDERE INSIEME, COMPLICITA’ A LIVELLI INDESCRIVIBILI. Cose che fanno bene al cuore.

LA PALLAVOLO, Contorno meraviglioso di tutta una vita divenuto salvezza. REALIZZAZIONE. Legami indissolubili. AMORE INSORMONTABILE.

Ed eccoci qui, 27 ANNI DOPO INCONTRO TE. 

RIBALTONE DI VITA. IO PARLO TU PARLI, PAROLE CHE ESCONO DA SOLE, ANIME CHE SI AVVICINANO SI MESCOLANO, SI AMALGAMANO E CI RISIAMO. ATTRAZIONE, SENTIMENTI E SENSAZIONI FORTI.

E’ COSI’ CHE ATHENA HA INIZIO. E’ COSI’ CHE SEI ENTRATO NEL MIO CUORE STRAVOLGENDO UN’ESISTENZA CHE ORMAI SEMBRAVA ARRIVATA AL CAPOLINEA ED E’ DI NUOVO COSI’, CON LA TUA SEMPLICE SEMPLICITA’ CHE ANCORA UNA VOLTA, CON UNA SEMPLICE DOMANDA, MI CAMBI LA VITA.

OVVIO CHE SI. 100 MILA VOLTE SI. NON C’E’ ALTRA RISPOSTA.

 

 

 

 

Boom

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Ma se l’aquila vola
C’è una speranza
Che quel che resta di me
Voli fuori dalla stanza
Se l’aquila vola
C’è ancora qualche futuro
Un aeroporto su uno scoglio
Non è uno scalo sicuro oh
Ma voglio crederci che
Il cuore è ancora vivo
E così ti scrivo

LAMENTO DAY. MODALITA’ ON.

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preghiera

Ognuno ha quel che si merita -Ad ognuno vengono date le croci che può permettersi di portare – Si vede che era destino così – Me lo meritavo in fondo.

NO IO NON CI STO.

Insomma cosa cavolo vuol dire? Adesso spiegatemi cosa ha fatto di così tanto grave nella sua vita un donna a cui viene tolto un figlio, in grembo e non.

Insomma un dolore così forte, una vita che si spezza, la felicità un attimo prima di quel dolore così forte. Allora cos’ha fatto di così grave? Che croce è? Non è una croce, nemmeno un macigno. E’indefinibile. Non si può “Portare”, si può lasciare lì. Ma portare… Insomma. Destino? Destino un cavolo. Chi decide di questo destino? chi è l’artefice? Noi?

OGNUNO E’ ARTEFICE DEL PROPRIO DESTINO… 

ecco appunto ci risiamo.

Chiedete a chi perde la madre, il padre, il fratello … di colpo o dopo una lunga agonia… insomma no. Non l’ha scelto lui. Chi è stato dovrebbe per lo meno darci una spiegazione, un motivo, una rassicurazione… MA NO.

Tieni prenditi la tua croce e portatela… vada per la prima, la seconda ci può stare… e poi la terza e poi la quarta e via dicendo… Insomma alla fine sei pieno di croci e non senti più nemmeno il dolore. CAZZATA.

Sapete cosa vi dico. Io sento il dolore di ognuna di loro, ogni volta, PULSA. FA MALE.

Sono pesanti le croci, alcune più alcune meno ma pesano.

Io vado avanti anche stavolta. C’e’ chi ha croci ben più grosse, ma quando arriveremo al ROUND FINALE pretenderò una spiegazione e tu dovrai darmela.

ED ANCHE OGGI, LA GIORNATA’ DELLA FELICITA’ DOMANI.